Piacenza
Tra arte culinaria e ricordi romani
Info Rapide
- Stato:
- Italia
- Regione:
- Emilia-Romagna
- Lingua parlata:
- Italiano
- Moneta:
- Euro
- Documenti:
Area Schengen: carta d’identità o passaporto
Extra U.E.:soggiorni di breve durata (3 mesi) passaporto valido per almeno tre mesi dopo la data di partenza ed eventuale visto d'ingresso
- Corrente e Prese:
- 230 V / 50 Hz - Spina Tipo F (Schuko) e Spina Tipo L

Esistente fin dai tempi degli Etruschi e dei Celti, la città (con il nome di Placentia) divenne una colonia latina nel 218 a.C. e, data la posizione strategica sul Po, fu un importante porto romano. Nel Medioevo fu soggetta a diverse invasioni barbariche. Intorno al Mille vide una rinascita, dal punto di vista demografico, civile ed economico, diventando zona di transito di mercanti e di pellegrini della Via Francigena.
Dalla seconda metà del 18esimo secolo la città cambiò spesso casato, fino ad arrivare in mano prima ai Farnese e poi ai Borbone. Conobbe l’invasione sia austriaca che francese. Durante il Regno di Maria Luigia D’Austria, nella prima metà del 19esimo secolo, ci furono bonifiche di ampie porzioni di territorio, costruzione di diversi ponti e miglioramenti dal punto di vista scolastico.

Statua di Romagnosi
La città vanta il nome di “Primogenita d’Italia” poiché fu la prima che, il 10 Maggio 1848, chiese l’annessione al nascente Regno d’Italia; nel 1891, proprio a Piacenza, fu firmato l’atto costitutivo della prima Camera del Lavoro italiana, come tentativo di tutela dei lavoratori.
Piacenza ebbe una partecipazione attiva durante le due guerre mondiali: in particolare, durante la Seconda Guerra Mondiale, sui colli piacentini diversi gruppi di partigiani si batterono contro l’esercito nazista. La città fu soggetta a diversi bombardamenti, alcuni dei quali fecero crollare il Ponte del Po, la Stazione ferroviaria, l’ospedale, l’arsenale ed ampie porzioni di centro storico.
Il patrono della città è Sant’Antonino, martirizzato a Travo, un paese del Piacentino nel 303. A lui sono dedicate due feste patronali: il 4 luglio e il 30 novembre, giorno dell’invenzione delle reliquie. A Sant’Antonino è stata intitolata la prima cattedrale della città, l’attuale Basilica di Sant’Antonino, e una statua all’entrata del Facsal, il pubblico passeggio, che tramite un automatismo ruota ogni ora.
La città è situata nella Pianura Padana, si affaccia sul fiume Po, ed è a pochi chilometri dai colli piacentini, le prime propaggini dell’Appennino Ligure.
Per quanto riguarda l’economia della città e della provincia, nell’agricoltura pomodori, latte, salumi e vini sono i protagonisti; nell’industria il settore più forte è quello delle macchine industriale, e per quanto riguarda l’artigianato, Piacenza è rinomata per la produzione di mobili d’arte in stile.
La città è capoluogo di provincia, ma non è esageratamente caotica (conta poco più di 100.000 abitanti), quindi è perfetta per un weekend fuori porta all’insegna di arte, buon cibo e relax.
QUARTIERI
Il centro storico è sicuramente la zona più ricca di attrazione da visitare, dove vi è il Duomo, Palazzo Farnese e Palazzo Gotico, le tre attrazioni principali della città. Appena fuori dal centro storico, si trova il Facsal, il pubblico passeggio, che merita di esser percorso in ogni stagione dell’anno. Qui ci si può dedicare a lunghe e tranquilli passeggiate, in solitaria per ricaricare le batterie dopo una settimana di duro lavoro oppure in compagnia per fare quattro chiacchiere mantenendosi in forma.
Le zone limitrofe sono perlopiù residenziali, ma, se si esplora con curiosità, è possibile scovare tanti luoghi interessanti e meno turistici: le mille chiese che arricchiscono la città, parchetti tranquilli e graziosi scorcia da fotografare.